Scienza e Fede

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Originariamente tra scienza e fede scorreva buon sangue; i primi contrasti riguardanti il loro rapporto iniziarono a sorgere tra il XVI- XVII secolo, periodo corrispondente alla nascita della Rivoluzione Scientifica. Ma come si giunse a tale rottura? Apparentemente i risultati scientifici ottenuti con l’uso di nuovi strumenti produssero infine risultati inconciliabili con il testo sacro. Oggi queste differenze sono ancora più marcate, si è venuto a formare un gran distacco tra fede e scienza. La società di oggi infatti si divide tra accaniti sostenitori della fede e accaniti sostenitori della scienza. Anche nel Medioevo era così…si cercava perlopiù di dare una risposta, un equilibrio. In questo svolgevano un lavoro eccellente i filosofi, ad esempio Sant’Agostino che affermava che l’utilità della Bibbia era quella di portare gli uomini alla salvezza o ancora Tommaso che non solo ribadiva quello che Agostino diceva, ma affermava anche che quando il testo sacro era soggetto a diverse interpretazioni bisognava credere a solo una di esse, lasciando spazio a successive analisi di chiarimento.

La Rivoluzione Scientifica per l’umanità fu un grande passo avanti. Profondi mutamenti vennero registrati nel campo dell’ideologia dell’universo, dove a reggere il tutto troviamo leggi di tipo costanti. In questo periodo si sviluppa anche la metodologia di ricerca di Galileo Galilei di tipo prettamente sperimentale. Questo periodo viene ricordato anche per la cosiddetta Rivoluzione Copernicana, elaborata dall’astronomo polacco Niccolò Copernico nel “Le rivoluzioni dei mondi celesti”; essa nasce come confutazione della teoria astronomica tolemaica, fondata sulla centralità e immobilità della Terra nell’universo e sulla circolarità dei moti dei pianeti, a favore della teoria eliocentrica, che pone il Sole come unico punto di riferimento dei moti dei pianeti. Tuttavia la riforma astronomica, ponendo la terra in movimento, apre enormi problemi di ordine fisico, cosmologico e filosofico e avvia una riforma di gran parte della cultura. Così la Terra perde la sua centralità. Tematica questa riportata nel caso del famoso Galileo Galilei, uomo di grandissima cultura accusato di eresia dalla Chiesa e costretto a ad abiurare le sue teorie: il sole al centro dell’universo è immobile mentre la terra non è al centro dell’universo e non è immobile. Questo fu uno degli episodi più dibattuti della storia della Chiesa. Molti videro questa condanna come una prova clamorosa nei riguardi della Chiesa. Ci sono in verità varie interpretazioni ovviamente differenti. Il problema era che la l’autorità religiosa non era aperta ad un uso autonomo della ragione, ciò che dettava era legge, quindi fu ovvio che il pensiero di Galileo venne prontamente fermato. Alla fine Galilei fu riabilitato dalla Chiesa nel ‘900. Oggi sembrerebbe che sia la Chiesa sia la fede siano riuscite a stabilire un rapporto equilibrato, ancora però è molto difficile cercare di rispondere a questa domanda. Forse la cosa migliore è quella di affidarsi al caso? (Democrito)

MAIRA DI FAZIO IV A

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