La vecchiaia : sede della sapienza della vita

carlotta

La vecchiaia rappresenta un motivo di riflessione per ciascuno di noi. Oggi si è soliti associare la parola “anziano” ad un oggetto di poco valore da buttare via. Infatti, nella società in cui viviamo, non vengono valorizzati, ma al contrario esclusi ed emarginati, perché ritenuti troppo deboli e non autonomi ed è per questo che molti vengono ricoverati nelle case di riposo. Ed è così che la vecchiaia non viene più considerata l’età dell’oro, ma quasi una malattia. Ma siamo veramente convinti che una persona anziana sia un peso inutile?

In realtà proprio come afferma Papa Francesco: “La vecchiaia è la sede della sapienza della vita”. Infatti gli anziani, grazie alle loro esperienze e conoscenze dovrebbero essere una guida per i giovani, una fonte di saggezza da cui trarre insegnamento. Per questo bisogna rispettarli ed apprezzarli. Gli anziani sono persone di grande valore, da non dimenticare, perché proprio loro hanno vissuto ieri e hanno lavorato per costruire un mondo migliore. Inoltre, anche se gli anziani ormai non sono attivi come i giovani, ugualmente possono contribuire a migliorare la società. Ad esempio, in molti paesi vengono coinvolti in attività di pubblica utilità, quali le sorveglianze dei bambini alle uscite delle scuole e la cura di giardini e parchi comunali: è accertato che queste iniziative, assegnando loro un ruolo attivo nel contesto sociale, hanno una ripercussione positiva sulla loro salute e morale. Inoltre, la vecchiaia è anche sinonimo di autorevolezza per tutti quelli che hanno saputo vivere con onestà, proprio come dice Cicerone: “Non i capelli bianchi né le rughe possono d’un tratto agguantare l’autorità: ma la vita anteriore onorevolmente vissuta coglie infine i frutti dell’autorità”. In conclusione, possiamo dire che gli anziani, pur avendo una certa età, continuano ad avere gli stessi diritti di quando erano giovani, e non si deve mai dimenticare di valorizzarli, in quanto anche da ciò si misura il senso civico della società.
Cicerone, Sulla vecchiaia, XVIII, 62-64

Galvagno Carlotta classe III sez. A

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