Toccare la sensibilità e invitare all’emozione

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Il movimento, a noi tutti noto, come Romanticismo, giunge in Italia nel 1816, ma affonda le sue radici in Germania. Con il termine Romanticismo, però non si può soltanto fare riferimento ad un movimento, costituito da gruppi di intellettuali legati da principi comuni e ispirati da una poetica ben precisa, ma esso sta anche ad indicare una categoria storica, ovvero un intero periodo nelle sue varie manifestazioni.
Come già accennato sopra, il Romanticismo nasce in Germania e la prima scuola romantica nasce intorno alla rivista Athenaeum, fondata dai fratelli Schlegel. Questa rivista si presentò al pubblico tedesco come il manifesto di una teoria e una forma letteraria innovative e all’avanguardia.

La maggior parte della produzione artistica e letteraria dell’età romantica è caratterizzata da alcuni tratti comuni quali l’inquietudine, il rifiuto o la rivolta nei confronti di una realtà concepita in maniera negativa. Dunque quest’epoca, compresa tra settecento e ottocento, poiché caratterizzate da molteplici e enormi mutamenti, si rifletterà nella letteratura la quale riprodurrà temi quali la paura, le ossessioni, le angosce della sua età.
Molti credono che il Romanticismo abbia avuto origine in seguito alla delusione del razionalismo illuministico e alle speranze della Rivoluzione francese, ma in realtà alcune tendenze romantiche erano già in atto nel Preromanticismo, ovvero tendenze che preannunciano ciò che si verrà a creare in seguito, come nel caso dello Sturm und Drang (Tempesta ed impeto); infatti il motivo dominante era la passionalità primitiva e un desiderio di libertà che riuscisse a superare ogni limite imposto dalla legge o dalle convenzioni sociali.
Un punto che va, sicuramente, chiarito è che le poetiche romantiche si oppongono al classicismo, che in campo artistico aveva introdotto delle precise regole riguardanti l’attività stessa, mentre i romantici vedono l’arte come libera espressione della soggettività dell’individuo.
Questo soggettivismo scaturisce dal fatto che il Romanticismo si presenta come esplorazione dell’irrazionale, portando il poeta al rifiuto di una realtà esterna, vista soltanto come una creazione dell’io. Proprio riconducendo il discorso ai motivi dominanti dello Sturm und Drang, questo soggettivismo sfocia in una tensione verso l’infinito; si può, quindi, affermare che il Romanticismo segna un ritorno alla spiritualità e alla religiosità, proprio come fa Novalis nei Frammenti (1800): Il sentimento per la poesia ha molto in comune col senso mistico. È il senso per ciò che è proprio, personale, ignoto, misterioso, da rivelare,…esso rappresenta l’irrappresentabile, vede l’invisibile, sente il non sensibile. La critica della poesia è un assurdo. È già difficile distinguere (eppure è la sola distinzione possibile) se qualcosa sia poesia oppure no. Il poeta è veramente rapito fuori dai sensi; in compenso tutto accade dentro di lui… il sentimento per la poesia ha una vicina affinità col senso della profezia e col sentimento religioso, col sentimento dell’infinito in genere. Il poeta ordina, unisce, sceglie, inventa ed è incomprensibile a lui stesso perché accada proprio così e non altrimenti. Poeta e sacerdote erano in principio una cosa sola, e soltanto più tardi li hanno distinti.
Nonostante ciò, molte volte il misticismo romantico si risolve in una continua inquietudine, uno stato d’animo che i romantici tedeschi definiscono Sehnsucht, male del desiderio, dunque oltre alla fuga nella dimensione del sovrannaturale, si ha anche una fuga nel tempo e nello spazio ed è proprio questa una delle tendenze fondamentali del Romanticismo, l’esotismo, come nel caso del quadro di Caspar David Friedrich, Viandante davanti al mare di nebbia (1817-18), in cui viene espresso, in particolar modo, un esotismo spaziale, che consiste nel vagheggiare luoghi lontani e ignoti, resi affascinanti proprio dalla lontananza. Lo stesso Friedrich, utilizza frequentemente questa tecnica, ovvero quella di rappresentare delle figure di spalle, per mettere in contrapposizione ciò che vicino con ciò che è lontano, il finito e l’infinito, l’umana esistenza e la realtà di ciò che appare distante ed eterno.
Uno degli autori che, invece, sente l’esigenza di un rinnovamento letterario, proprio del gruppo romantico, è Alessandro Manzoni, tant’è che tutta la sua produzione, nei tre generi fondamentali (lirico, drammatico e narrativo), si presenta con un aspetto innovatore rispetto alla letteratura italiana del periodo neoclassico. Sarà proprio lui a fissare i principi che muovono la ricerca letteraria sua e degli altri intellettuali.
…mi limiterò ad esporle quello che a me sembra il principio generale a cui si possono ridurre tutti i sentimenti particolari sul positivo romantico. Il principio,di necessità tanto più indeterminato quanto più esteso mi sembra poter essere questo:’che la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l’utile per iscopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo. Lettera di Marchese Cesare D’Azeglio sul Romanticismo (1823).

Martina Caruso V A

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