VIVERE IL TEMPO

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Il tempo è uno dei pochi fattori che, né oggi né ieri, l’uomo non può e non ha mai potuto, controllare. Esso è parte essenziale della vita, poiché determina l’inizio, la durata e la fine di un qualsiasi elemento esistente.
Si pensa che il tempo sia sempre presente, anche quando a questo non viene data molta importanza. Ed è proprio quando ci si accorge che questo è andato via, che si vorrebbe tornare nel passato per rivivere quell’istante, quel momento che non tornerà mai più; ma ovviamente il tempo non si può afferrare, non si può saltare da adesso a ieri, né da ieri a poi, né da domani a ieri. Il tempo va sempre avanti, il suo passaggio lascia delle impronte, dei segni; il tempo può guardare indietro, ma non può fermarsi, non può ripercorrere i suoi passi, ma deve continuare sempre dritto, con il volto proiettato verso l’ignoto.

L’uomo vive attraverso il tempo, è nel tempo, ma ciò non significa che sia sempre cosciente di questo: «Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne perdiamo molto»(1), come dice Seneca. Il tempo è talmente impercettibile e fugace che pare quasi non esistere, ma in realtà, il problema è che non si può rinchiuderlo dentro una gabbia, perché è immateriale e, dunque, si dimentica di viverlo.
Orazio dice a Leuconoe «…carpe diem, quam minimum credula postero», …cogli l’attimo, confidando il meno che puoi nel domani”(2), proprio perché del futuro non si hanno certezze, quindi è importante apprezzare il momento in cui si vive, perché potrebbe non tornare più, potrebbe essere l’ultimo. Importante è godere a pieno di ogni momento, poiché questo non solo è l’unico bene che tutti possiedono, ma può anche essere la cosa più cara che resterà. Ogni momento diventerà un ricordo, e il ricordo non può esser strappato via da nessuno, è proprietà di chi lo tiene in mente e nel cuore.
Michael Althsuler afferma che la brutta notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che sei il pilota (3), dunque il tempo è ricordo, ma anche ambizione, il tempo è futuro, incerto sì, ma pur sempre divenire. Il tempo fa sognare l’uomo, gli permette di avere dei desideri e gli dà la possibilità di agire per far sì che diventino realtà. L’uomo ha uno strumento che gli permette di pensare e fare, però deve saper sfruttare bene il periodo che gli viene concesso, l’occasione. Il tempo è fatto di momenti che possono essere o non essere più, è contingenza, poiché può esserci la possibilità di, come non può più esserci; proprio per questo Orazio dice alla giovane fanciulla: «Tu non chiedere, non è dato saperlo, quale a me, quale a te termine ultimo abbiano dato gli dei». Arriverà la fine del tempo individuale, infatti da sempre i grandi uomini hanno invitato a fare adesso e mai a rimandare.
«Quando un uomo siede vicino ad una ragazza carina per un’ora, sembra che sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa accesa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività»,(3) disse Albert Einstein, infatti il tempo è legato al momento e a chi lo vive, il tempo è assoluto, poiché sciolto da qualsiasi legame, ma paradossalmente è relativo, dal momento che viene vissuto in maniera differente. È in relazione a ciò che è partecipe dell’istante preso in considerazione. Ma probabilmente dipende anche dal fatto che questo, nei momenti piacevoli, viene assaporato in ogni sua minima sfumatura, mentre quando si vuole superare un periodo di tempo, e ci si aspetta con ansia il poi, questo rallenta per far ricordare che anche i momenti meno felici devono essere vissuti, per poi apprezzare, grazie al ricordo, la rinascita, la gioia di vivere.
I giovani pensano al futuro come se questo fosse libertà, autonomia, non considerando che le responsabilità, il peso degli anni passati si poggiano sulle spalle degli uomini e rendono loro faticoso il viaggio della vita, infatti Lorenzo de’ Medici scrisse: «Quant’è bella giovinezza/che si fugge tuttavia!/chi vuol esser lieto, sia:/di doman non c’è certezza» (4), ricordando che la giovinezza rappresenta il periodo più bello della vita, ma anche il più breve, proprio per questo non lo si deve svilire con i pensieri rivolti al futuro, ma godere delle prime esperienze, piacevoli o meno, della primavera della vita, così da poter tenere dentro se stessi il ricordo, per tirarlo fuori quando le forze verranno meno e le fatiche saranno più aspre.
Dunque bisogna cogliere fin da oggi le rose della vita, come Pierre de Ronsard disse a Hélène(5), si deve ricordare di possedere il tempo, affinché la vita non diventi solo mera attività delle funzioni dei corpi, ma abbia un senso, un significato, anche se sconosciuto, una misura, anche se relativa, un valore, un prezzo, anche se il tempo è gratuito. Il tempo è dono, è tesoro, si deve far sì che questo dono sia meritato, non sprecato! Bisogna sforzarsi di utilizzare nel migliore dei modi il tempo, perché questo, una volta andato, non esiste più.

• Seneca, De brevitatae vitae
• Orazio, Odi 1 11
• Citazione
• Lorenzo de’ Medici, Canzone di Bacco, 1490 ca., vv.1-4
• Pierre de Ronsard, Sonnets pour Hélène, 1587

ALESSANDRA ANZALONE IV A

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