TRA IL ROMANTICISMO NERO E QUELLO POSITIVO

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Con il termine Romanticismo si fa riferimento a quella corrente letteraria, artistica e filosofica sviluppatasi prima in Germania e poi in tutta Europa intorno all’Ottocento. Il termine Romanticismo esisteva già nel Seicento e venne utilizzato per la prima volta in Inghilterra con senso spregiativo per indicare tutto ciò che vi era di fantastico e assurdo nei romanzi cavallereschi. L’accezione del termine diventa ancora più negativa nel Settecento quando con Romanticismo si intende solo: “ciò che è atto a dilettare l’immaginazione”.

Intorno all’Ottocento inizia ad indicare una letteratura moderna che punta ai sentimenti, anelito all’infinito, all’ esotismo, al soggettivismo e ad un senso costante di inquietudine; anche il male e tutto ciò che appartiene alla sfera del mistico esercita sull’uomo romantico un certo fascino, si parla così di Romanticismo negativo, che si contrappone a quello positivo caratterizzato dalla rivalutazione della storia e delle tradizioni nazionali e popolari. Tema portante del Romanticismo è la malinconia combinata con un senso perenne di inquietudine dettato dal rifiuto da parte dell’intellettuale della società e della classe borghese, inoltre il letterato percepisce un regresso del suo ruolo all’interno della società. La ricerca dell’infinito, il tentativo di trovare rifugio lontano dal mondo terreno, ma anche la malinconia per il passato e il conflitto anima sensi sono tematiche presenti già in Schlegel, che è il portavoce della prima fase del Romanticismo tedesco. Nell’opera il “Corso di letteratura drammatica” Schlegel parla della poesia romantica paragonandola ai toni soavi della tragedia, dotata di stessa dignità di quest’ultima. Inoltre contrappone i Greci ai moderni: i primi amavano il finito e il determinato mentre i moderni causa la loro doppia natura e incapacità di appagamento sono alla continua ricerca di qualcosa di indefinito :”anche la poesia romantica può passare per tutti i tuoni da quello della tristezza infino a quello della gioia; ma sempre trovasi in essa un certo che d’indefinibile che dinota l’origine sua; il sentimento è in essa più intimo, l’immaginazione meno sensuale, il pensiero più contemplativo […] I Moderni all’incontro hanno il profondo sentimento d’una interna disunione, d’una doppia natura nell’uomo che rende questo ideale impossibile ad effettuarsi […] Essi miravano ad una perfezione determinata[…] I Moderni a riscontro, il cui pensiero si slancia verso l’infinito non possono mai compiutamente soddisfare se stessi”.(righe 35-36,43-44-45 trad. di Giovanni Gherardini “La melancolia romantica e l’ansia d’assoluto dal Corso di letteratura drammatica”).
Ogni limite è un confine da superare che tiene stretto l’uomo, il quale è irretito in una società caratterizzata dalla decadenza. La natura viene interpretata sia come potenza al disopra dell’uomo sia come insieme di valori collettivi ormai contaminati dal moderno e dall’oscuro. Un esempio ne è il quadro di Friedruch Caspar David Viandante davanti al mare di nebbia(1817/1818),olio su tela, Amburgo. Il quadro può essere interpretato come una summa delle caratteristiche principali del Romanticismo: l’uomo isolato che esplora se stesso dinanzi una natura che si presenta ai suoi occhi maestosa e ingovernabile, intento ad osservarla nella sua maestosità resta lontano dalla società che tanto odia mentre si rende conto di non poter governare nemmeno la stessa natura.
Il misticismo attrae il letterato romantico ed esercita su di lui un fascino tale da trovare una fonte di ispirazione per le proprie opere. Il poeta è affascinato dal trascendente da ciò che non è percepibile con i sensi; Novalis è vicino a questa forma di romanticismo nella sua opera ,infatti, scrive:” Il sentimento per la poesia ha molto in comune col senso mistico. È senso per ciò che è proprio, personale, ignoto,misterioso, da rivelare,…esso rappresenta l’irrapresentabile, vede l’invisibile, sente il non sensibile.”(Novalis, Frammenti 1800). Tutto è collegabile alle grandi tensioni e delusioni post rivoluzionarie e illuministiche diffuse in tutta Europa che lasciano un segno di incertezza nell’animo di coloro che veramente avevano creduto in una distruzione effettiva dell’ancien regime. Allo stesso tempo nel Romanticismo echeggia quella volontà di vagheggiare mentalmente sia in epoche diverse che in luoghi lontani, tanto che si diffonde l’esotismo spazio-temporale che va interpretato come fuga dal periodo corrente per trasferirsi in epoche e luoghi lontani come il Medio Evo. Si sprofonda in un esasperato soggettivismo che porta all’isolamento e alla ricerca della propria interiorità ,dei sentimenti e delle passioni con una fusione tra sogno e follia. Ritorna la religiosità anche se spesso si arriva all’uso delle scienze occulte.
Ma in antitesi al Romanticismo Nero si sviluppa il Romanticismo Positivo: nasce il concetto di nazione, di patriottismo e unità statale. Proprio in questo periodo si ha il senso della storia romantico che si contrappone all’antistoricismo razionalistico. L’illuminismo svalutava il passato, giudicandolo come un cumolo di falsità in nome della ragione. Il Romanticismo recupera il passato e guarda ad esso come un momento indispensabile per il presente attraverso il quale si è sviluppato il movimento Romantico. Il concetto di nazionalismo ottocentesco sta ad indicare la volontà di un’unificazione territoriale e statale per l’abolizione della monarchia e la nascita di una repubblica. L’individuo non è più cittadino del mondo non è cosmopolita ma è cittadino del proprio stato. Esempio di poesia nazionale romantica è la poesia popolare di Giovanni Berchet, fondatore del “Conciliatore” giornale portavoce del Romanticismo italiano. Nella sua poesia egli esprime lo spirito nazionale e la fisionomia della cultura di un popolo andando contro il cosmopolitismo tipico della cultura illuministica che tralasciava la tradizione nazionale: “Negli anni del fervore eglino hanno trovato il bello presso tale e tal altro poeta[…] Però l’orgoglio umano a cui è duro il dover discendere a discredere ciò che per molti anni s’è creduto, oil più delle volte li fa tenaci delle massime inveterate. E il più delle volte eglino combattono per esse come per l’antemurale della loro riputazione. Allora ogni arme ogni scudo giova .” (Giovanni Berchet La poesia popolare dalla Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo). “L’amore ha sempre svolto romanzi, ossia l’arte di amare è sempre stata romantica.”
(Novalis, Frammenti, 1795-1800) In definitiva del Romanticismo si può dire che è una corrente letterario complessa con numerose sfaccettature che vanno dai sentimenti di passione più profondi, agli stati d’animo inquieti, al continuo desiderio di infinito, per poi arrivare in Italia con un’interpretazione diversa che lascia lontano il mondo dell’interiorità: si parla di nascita della nazione insieme ad idee di patriottismo tipiche di questo secolo. Il pubblico viene rinnovato, tanto che le opere si rivolgono adesso anche al pubblico della quarta classe in quanto l’intellettuale ormai declassato entrando in contrasto con la borghesia e si rende conto che la sua opera debba essere accessibile a tutti e non deve essere fruibile solo dall’uomo colto. Si inizia infatti a parlare di un pubblico di “massa”. È sempre lo stesso Barchet a rendersi conto di doversi affacciare ad un pubblico più vasto che comprendesse anche la quarta classe. Inoltre, il pubblico è caratterizzato non da uomini che si dedicano alla letteratura per professione ma solo per svago o per accrescere le proprie conoscenze intellettuali. In ogni caso il Romanticismo continua ancora oggi a non avere una definizione ben precisa in quanto questa schematizzerebbe entro linee ben preciso un movimento che ingloba molte idee in grado di investire tutti i campi del sapere, senza riuscirne a trovare una definizione sintetica ed esatta.

Elena Grassia V A

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