Romanticismo italiano: dal vero di Manzoni e all’immaginoso di Leopardi

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Il Romanticismo è una corrente filosofica letteraria che si sviluppa in Europa nella seconda metà del ‘700. Le poetiche romantiche, si contrappongono alla vecchia letteratura che precedentemente aveva dominato; ci riferiamo al Rinascimento italiano ed al Gran secolo, correnti ispirate a principi classicisti.
In Europa tale periodo coincide con la Restaurazione, periodo storico che modifica gli aspetti non solo in campo letterario ma anche in campo artistico, musicale e culturale.
Caspar David Friedrich nel suo Viandante davanti al mare di nebbia (1817-18) ci mostra un nuovo modo di leggere la vita, portando lo spettatore quasi dentro la scena quasi come se vivessimo insieme a lui le emozioni del momento.
Il romanticismo, nasce in continuità con alcuni aspetti illuministici, ma mette al primo posto il sentimento e l’intuizione rispetto alla ragione inteso come dissidio interiore e tensione verso l’infinito. Il romanticismo viene considerato la via del sentimento, della spiritualità e della fantasia, in un contesto in cui in Italia, soprattutto , vi è un ritorno alla monarchia assoluta, in particolare parliamo di Milano (sotto il dominio austriaco) e Firenze (che fa parte del gran ducato). Successivamente arriverà in Italia, intorno al 1816. I maggiori esponenti, sono Manzoni e Leopardi che, vivono a cavallo entrambi tra il neoclassicismo e il classicismo.
Egli ritiene assurdo l’uso della mitologia, presente all’interno della poesia neoclassica, poiché crea una letteratura d’evasione, anacronistica. Pertanto la letteratura, deve avere finalità educative, ciò significa che deve aiutare l’uomo a conoscere meglio se stesso e il mondo in cui vive.
Manzoni elabora una formula che mette a fuoco la sua concezione poetica: l’opera letteraria deve avere: l’utile per scopo, il vero per oggetto e l’interessante per mezzo. E’ questa un’affermazione non nuova nella forma, ma certamente nuova nella sostanza: l’utile coincide con la moralità in senso cristiano ed è il fine stesso della poesia; l’interessante viene a coincidere con la scelta stessa dell’argomento da trattare, che deve restare nell’ambito della meditazione dell’uomo sulla vita e sul rapporto con la Divina Provvidenza; ed il vero coincide con la ricerca del vero storico.

Sostanzialmente considera il romanticismo come una sorta di rinnovamento dei moduli e dei temi propri della letteratura, indirizzata ad un pubblico vasto.
Valorizzazione della soggettività, rivalutazione della fantasia, dell’immaginazione e delle passioni, un nuovo modo di vedere la storia, degna di essere compresa e studiata in ogni sua epoca perché vista come un processo graduale di accrescimento e di maturità, sono solo alcune delle caratteristiche di questa magnifica e nuova corrente di pensiero.
Giacomo Leopardi, colui che ha vissuto in pieno questa corrente, in un passo de Lo Zibaldone ci trasmette la bellezza e le innovazione che questo nuovo modo di vedere la vita ha portato all’intera umanità:
All’uomo sensibile e immaginoso che viva, come io sono vissuto gran tempo, sentendo di continuo ed immaginando, il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi.  Egli vedrà cogli occhi una torre, una campagna; udrà cogli orecchi un suono d’una campana; e nel tempo stesso coll’immaginazione vedrà un’altra torre, un’altra campagna, udrà un altro suono.  In questo secondo genere di obbietti [oggetti] sta tutto il bello e il piacevole delle cose.  Trista quella vita (ed è pur tale la vita comunemente) che non vede, non ode, non sente se non che oggetti semplici, quelli soli di cui gli occhi, gli orecchi e gli altri sentimenti ricevono la sensazione.
Fiorella Cairone V A

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